martedì 21 maggio 2013

cantanti


CESARE CREMONINI 


È stato il leader del gruppo italiano Lùnapop, band pop-rock che ha riscosso notevole successo tra gli anni 1999 e 2002. Nel 2002 il cantante annuncia ufficialmente lo scioglimento del gruppo, proseguendo nella sua carriera solista, pubblicando quattro album in studio, un live e una raccolta.
Cesare Cremonini nasce a Bologna il 27 marzo del 1980, figlio di Carla e Giovanni Cremonini, rispettivamente professoressa di lettere e dietologo e fratello di Vittorio più grande di due anni. Cremonini nacque quando il padre aveva 56 anni, essendo del 1924. Fin da piccolo inizia a studiare pianoforte (a 6 anni prende la sua prima lezione), arrivando dopo alcuni anni a tenere piccoli concerti di musica classica. A 11 anni riceve in regalo il primo disco dei Queen, gruppo per il quale tutta la vita sarà grande fan e che lo porta ad abbandonare lentamente la passione per la musica classica per dedicarsi totalmente al mondo del pop/rock. La sua attitudine per la scrittura si manifesta invece verso i 14 anni, annotando brevi racconti, poesie e canzoni su un quaderno.
« Studiavo Chopin e Beethoven, poi per Natale mio padre mi regalò un disco dei Queen. Mi accorsi che c'erano riferimenti alla musica classica in così tante loro canzoni che chiesi alla mia professoressa di farmi studiare Bohemian Rhapsody. Ne fu contenta! Tre anni dopo, mentre ero in vacanza con i miei genitori, scrissi Vorrei, la mia prima canzone. »
Nel 1996, assieme ad alcuni amici e compagni di classe, costituisce un gruppo chiamato "Senza Filtro", con i quali si esibisce in feste e locali del circuito bolognese, proponendo un repertorio originale, ad eccezione di alcune cover di Beatles, Oasis, Radiohead e dei suoi amatissimi Queen, come dimostra il suo vistoso tatuaggio sull'avambraccio sinistro. Alla fine del 1996 incontra casualmente Walter Mameli, che da allora diventa il suo produttore artistico e manager.

TECNOLOGIA



ENERGIA NUCLEARE


con l'energia nucleare (detta anche energia atomica), si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici; tali trasformazioni sono dette "reazioni nucleari".
L'energia nucleare è una forma di energia che deriva da profonde modifiche della struttura stessa della materia. Insieme alle fonti rinnovabili e le fonti fossili, è una fonte di energia primaria, ovvero è presente in natura e non deriva dalla trasformazione di altra forma di energia, ed è considerata una valida energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili. Benché alcuni considerino tale fonte energetica anche come rinnovabile, recentemente la Commissione europea si è espressa affermando che il nucleare non è da considerarsi come rinnovabile. Benché inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, presenta almeno in parte diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza per quanto riguarda i fenomeni connessi alla radioattività attraverso le scorie radioattive.
Ampio è divenuto dunque nel tempo il dibattito intorno all'energia nucleare sul fronte della sicurezza, sul rischio proliferazione, sui costi e sulla indispensabilità di tale fonte energetica in relazione alle altre fonti energetiche e all'impellente problema energetico globale

STORIA

ROMANTICISMO


Il Romanticismo La cultura del XVII secolo era stata dominata dall'illuminismo, un pensiero fondato sulla fiducia di poter risolvere ogni problema umano con la ragione. Questa corrente aveva influenzato i primi tentativi di moderare il potere assoluto dei sovrani attraverso la via delle riforme, tentativi che vennero poi tradotti in pratica e raggiunsero l'apice nel 1789 con la Rivoluzione Francese, anche se le conquiste con essa ottenute (negazione dell'assolutismo e proclamazione dell'uguaglianza dell'uomo) si rivelarono effimere, in primo luogo nella Francia rivoluzionaria. Napoleone infatti aveva trasformato una guerra che inizialmente aveva lo scopo di liberare i popoli dall'assolutismo in una guerra di conquista che si prefiggeva come obiettivo il predominio francese su tutta l'Europa. Alla caduta di Napoleone però i governanti delle potenze europee (Austria, Inghilterra, Russia e Prussia) si riunirono, nel settembre 1814, nel congresso di Vienna; il congresso, conclusosi dopo quasi un anno, cancellò, o meglio cercò di cancellare gli ideali della rivoluzione e impose un rigido ritorno al passato. Una nuova cultura In questo periodo di grandi conflitti politici cominciò ad affacciarsi una nuova cultura, il Romanticismo. Il Romanticismo non restò solo un fatto letterario e filosofico, ma ebbe una grande influenza su tutti i piani del comportamento umano, da quello politico a quello del gusto e del costume, alla musica. Alla base del pensiero romantico c'era un netto rifiuto dell'ottimismo razionalista che aveva caratterizzato l'illuminismo alla forza della ragione illuminista i romantici opposero la forza del sentimento, la capacità dell'uomo ad abbandonarsi ai propri sentimenti. Al centro della loro ispirazione gli artisti romantici posero la natura, ammirata nella forza travolgente dei suoi elementi, e soprattutto l'uomo, la sua sensibilità, le sue passioni. Lo studio del passato e l'idea di nazione Come nell'uomo i romantici cercavano i lati più oscuri e istintivi, così nella storia andarono alla ricerca del passato più nascosto e sconosciuto. Gli illuministi avevano condannato il Medioevo di fronte al “tribunale della ragione” come un periodo buio e di imbarbarimento. I romantici, invece, fecero del Medioevo l'oggetto privilegiato dei loro studi alla ricerca delle tradizioni più profonde dei popoli. Mentre gli illuministi avevano propugnato un ideale di tipo cosmopolita, i romantici cercarono di dare un fondamento storico alla nuova idea di nazione. In un periodo in cui le nazionalità e le autonomie venivano sacrificate agli equilibri politici voluti ai vincitori di Napoleone, i romantici furono i primi ad alimentare le ispirazioni all'indipendenza nazionale dei popoli sottomessi. Molti romantici entrarono nelle società segrete e parteciparono alle cospirazioni politiche e ai moti insurrezionali dei primi decenni dell'Ottocento.