martedì 23 aprile 2013

POESIE

UMBERTO SABA                                                                                UMBERTO SABA
a mia moglie:                                                                                             la capra:

Tu sei come una giovane,                                                         
una bianca pollastra .
Le si arruffano al vento
le piume , il collo china 
per bere , e in terra raspa ;
ma, nell'andare , ha il lento
tuo passo di regina ,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba .
E' migliore del maschio .
E' come sono tutte 
le femmine di tutti 
i sereni animali 
che avvicinano a Dio.
Così se l' occhio ,se il giudizio mio
non m ' inganna , fra queste hai le tue uguali ,
e in nessun ' altra donna .
Quando la sera assonna 
le gallinelle ,
metton voci che ricordan quelle,
dolcissime , onde a volte dei tuoi mali ,
ti quereli , e non sai 
che la tua voce ha la soave e triste 
musica dei pollai .

Tu sei come una gravida 

giovenca ;
libera ancora e senza 
gravezza , anzi festosa ;
che , se la lasci , il collo 
volge , ove tinge un rosa 
tenero la sua carne.
Se l ' incontri e muggire 
l'odi , tanto è quel suono 
lamentoso , che l ' erba 
strappi , per farle un dono .
E' così che il mio dono 
t ' offro quando sei triste .

Tu sei come una lunga 

cagna , che sempre tanta 
dolcezza ha negli occhi ,
e ferocia nel cuore .
Ai tuoi piedi una santa 
sembra , che d ' un fervore 
indomabile arda ,
e così ti riguarda 
come il suo Dio e Signore .
Quando in casa o per via 
segue , a chi solo tenti 
avvicinarsi , i denti 
candidissimi scopre .
Ed il suo amore soffre
di gelosia.

Tu sei come la pavida 

coniglia . Entro l ' angusta 
gabbia ritta al vederti 
s 'alza ,
e verso te gli orecchi 
alti protende e fermi ;
che la crusca e i radicchi
tu le porti , di cui 
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui .
Chi potrebbe quel cibo 
ritoglierle? Chi il pelo 
che si strappa di dosso , 
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?

Tu sei come la rondine

che torna in primavera . 
Ma in autunno riparte ; 
e tu non hai quest ' arte .
Tu questo hai della rondine :
le movenze leggere ;
questo che a me , che mi sentiva ed era
vecchio , annunciavi un 'altra primavera .

Tu sei come la provvida 

formica. Di lei, quando
escono dalla campagna ,
parla al bimbo la nonna
che l ' accompagna .
E così nella pecchia 
ti ritrovo , ed in tutte 
le femmine di tutti 
i sereni animali 
che avvicinano a Dio ;
e in nessun 'altra donna .

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