RIGOLETTO
In Rigoletto, la figura del padre-baritono, più volte magistralmente delineata nelle opere precedenti, si presenta con caratteri ancor più drammaticamente approfonditi: alle tenerezze e ai sentimenti di ansia e di preoccupazione presenti nell'immagine che Verdi offre della figura paterna, si assommano, nel buffone deforme (e la musica ne dà efficace espressione), altri sentimenti contrastanti e per alcuni aspetti inquietanti e contraddittori. Nell'opera, si precisa anche, con il tema della "maledizione", quello del "fatalismo", dell'ineluttabilità del destino. L'affresco complessivo, poi, che Verdi propone della Corte del Duca di Mantova con le sue dissolutezze, le sue prepotenze, le sue superficialità, pare avere come preciso riferimento le piccole, provinciali Corti che agivano, ai tempi del musicista, nei piccoli staterelli a dominio assolutistico nei quali l'Italia era smembrata.
IL TROVATORE
Con Il trovatore è in primo piano il grande amore romantico, cioè tra "le due voci" (tenore e baritono) che caratterizzano due personaggi maschili, che rivaleggiano per conquistare l'amore di una donna (un altro tema ricorrente nella produzione artistica verdiana, ma anche proprio di un filone esaltato dal Romanticismo), che, quale elemento aggiuntivo in senso tragico, si scoprono fratelli. Ma di altrettanto rilievo, nell'opera, è la figura della madre, drammaticamente lacerata dagli avvenimenti crudeli e raccapriccianti che l'hanno vista, e la vedono, protagonista assoluta della terribile vicenda.
LA TRAVIATA

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